12 maggio, 2021

Quando ero militare, 31° puntata (sottotitolo: il Capitano Cacciatore ed il suo Riesenschnauzer)

Durante l'ultima settimana di permanenza alla Caserma Sommaruga, a mò di deportati, ogni mattina venivamo chiamati per l'alza bandiera, cosa che nella piccola casermetta di Largo Taormina non facevamo più, tranne quel timido tentativo che Francesco Ferrara ci fece fare, ma che poi si rilevò inutile perchè lo bloccammo tutti.
Ogni mattina, quindi, all'alza bandiera nella compagnia dove ero allocato io c'era il Capitano Cacciatore, un distinto signore, in perfetta forma, sempre accompagnato da un Riesenschnauzer senza guinzaglio, ma che lo seguiva come fosse il suo "francobollo", sempre appicciato a lui.
Lui, con il Riesenschnauzer a fianco, si mettevano lì sull'attenti e si faceva l'alza bandiera.
Poi a noi ci mandava a lavorare in quella piccola casermetta distaccata dal Distretto Militare.
Un giorno dopo l'alzabandiera mi avvicinai a lui e dissi "comandi signor Capitano", con tanto di saluto con la mano sulla fronte e colpo di tacchi.
E lui mi dice "dimmi", porgendomi la mano per salutarmi. Io, allora, dalla posizione di "attenti" mi metto a mio agio e gliela stringo pure e dico "bellissimo questo cane, mi piace tantissimo".
E lui, prima mi chiede come mi chiamo, e poi mi dice "l'ho fatto accoppiare e fra qualche settimana nascono, ne vuoi uno? se lo vuoi te lo regalo".
Ed io "veramente?" E lui "si" ed aggiunge "hai carta e penna che ti dò il mio numero di telefono?". Io, che ero già pronto ad andare nell'altra casermetta risposi di sì ed il Capitano Cacciatore, che arrivava in BMW, mi diede il suo numero di telefono ed io diedi quello di casa mia di Acireale.
Da i giorni a seguire il Capitano Cacciatore quando mi vedeva mi faceva un saluto con la mano e qualche altra volta ci siamo messi a parlare del suo bellissimo Riesenschnauzer.
Nonostante il Capitano Cacciatore ai miei occhi appariva una persona normale, buona e cordiale, in Caserma Sommaruga, invece, passava per un Capitano "duro ed inflessibile", com'è giusto che fosse, di quelli "tutti d'un pezzo" e chi mi vedeva colloquiare con lui mi chiedeva "ma perchè? o "come mai?".
Quel Riesenschnauzer aveva unito, in quel momento, i nostri interessi e lui lo coccolava come se fosse un figlio, e quel cane era in perfetta sintonia con il Capitano, sempre al suo fianco, passo dopo passo.

Chi mi conosce da quando ero ragazzino sa che subito dopo il militare ebbi un Riesenschnauzer nero bellissimo, che si chiamava "Hera", ma questo lo racconterò nel "dopo militare".

... domani continua ...
 

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