La prima notte dopo la "naja", dormendo a casa quindi, mi sono svegliato pensando di essere "in fuga", ovvero di aver dormito a casa abusivamente, facendo un "mancato rientro".
Mi svegliai in piena notte di soprassalto e mentre stavo per vestirmi per andare in caserma ... mi ricordai che il giorno prima quel cancello che si era chiuso dietro di me, all'uscita della Caserma Sommaruga, aveva chiuso definitivamente un capitolo della mia vita.
Coì ritornai a letto pensando che, finalmente, quella mattina del 25 luglio 1986 sarei potuto tornare a girare per la piana di Catania con il dott. prof. Vito Sardo, e ricominciare il mio tirocinio presso il suo studio.
Nei giorni che seguirono, per diverse settimane il sogno ricorrente era sempre lo stesso: "sono in fuga, devo rientrare".
Ammetto che, mentre i primi 36 giorni a Trapani furono per me devastanti, i successivi 32 giorni a Palermo già più vivibili, durante tutto il resto del periodo militare a Catania ci siamo divertiti, visti i personaggi incontrati e di cui alcuni episodi non posso raccontare, o meglio scrivere, perchè vietati ai minori di anni 50 (ed accompagnati dai genitori pure!!).
Cosa mi è rimasto della parentesi militare?
Diverse amicizie, di cui scriverò nei prossimi giorni, e la consapevolezza che quell'anno passato lì è stato strappato alla nostra vita.
... domani continua ...
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