Prendete un righello, misurate 5 centimetri: questa è la quantità di cenere dell'Etna uniformemente piovuta su Milo, Sant'Alfio, Giarre, Riposto ed altri Comuni. Pietre, lapilli, di tutto, insomma.
Ben 7 chilogrammi per metro quadrato di superficie.
Il Sindaco di Milo si dice disperato, e con lui gli altri Sindaci.
Finalmente il Presidente della Regione alza la voce, richiedendo che questo evento venga inserito fra le calamità naturali, non sappiamo bene con quale risultato futuro, anche perchè l'assessore all'agricoltura attuale, il ragioniere, non so come riesca ad esprimere i danni all'agricoltura.
Del resto, come scrive il prof. dott. agr. Giuseppe Barbera di Palermo "Vi rendete conto che al governo della regione siciliana c'è un assessore all'agricoltura che dopo il disastro degli incendi decide di anticipare di un mese la stagione della caccia?"
E su questo post, pubblicato sul suo profilo Facebook, io ho risposto "da far rimpiangere addirittura Cracolici, ed è tutto dire!!
E intanto i danni su tutte le categorie, oltre quelle agricole, non si contano, però 70 parlamentari siciliani sono in ferie, tranquilli ...
Del resto, il prof. dott. agr. Giuseppe Barbera di Palermo (che non ho il piacere di conoscere) di sicuro esperto di colture arboree e in particolar modo di agrumi, dall'alto della sua posizione istituzionale non si rende conto che le sue esternazioni in merito all'arte venatoria in Sicilia fanno emergere solamente le profonde lacune che lo stesso ha in materia.
RispondiEliminaTante sono le critiche severe da fare al governo in carica nelle nostra regione, dubito profondamente che proprio quella sulla gestione venatoria possa avere senso e priorità tra queste.