Qualche giorno fa sulla testata giornalistica AgroNotizie è stata diffusa la notizia che Amazon ha lanciato in India il servizio di "agronomo" tramite "app", articolo che potete leggere per intero qui https://tinyurl.com/swme2ywe.
Nell'articolo si legge (in copia/incolla) "Gli agricoltori indiani che si registrano al servizio possono usufruire di consulenze sulle tecniche di coltivazione o richiedere diagnosi e indicazioni di intervento per attacchi parassiti o altre avversità in corso, ricevendo le indicazioni direttamente sul cellulare e possono avere un piano di coltivazione personalizzato che può tenere traccia anche degli interventi fatti.
E a fornire tutto questo può non essere un tecnico, ma un sistema informatizzato messo a punto da un gruppo di agronomi e informatici".
Sono contrario a questo uso indiscriminato di "intelligenza artificiale", anche perchè se da un lato una "diagnosi" di un attacco parassitario può anche essere diagnosticato da un semplice raffronto di una foto, dall'altro lato come si fa a comprendere se c'è un "attacco" tale da consigliare un intervento?
Esempio: un agricoltore trova in una pianta, o qualche pianta, un attacco "violento" di un parassita. Ciò non implica un trattamento "a tappeto" in tutto l'appezzamento.
Esempio 2: un agricoltore trova un "attacco" di afidi e manda ad Amazon le foto, ma non ha idea della "soglia di intervento" nè se le condizioni climatiche possano da sole "debellare" l'attacco di afidi, per esempio un aumento improvviso delle temperature.
E potrei fare tanti altri esempi ...
La stessa cosa, poi, la si può dire sui vari "gruppi Facebook", da cui "sono uscito", dove persone non qualificate come tecnici danno consigli come fossero professori universitari, e si legge (anzi si leggeva, visto che ne sono uscito), di tutto e di più, comprese concimazioni o trattamenti antiparassitari e relativi dosaggi.
Il metafert, infine, è l'esempio vivente delle sciocchezze informatiche applicate all'agricoltura.
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