Era l'anno 2016 e lo SPID venne avviato per la prima volta, con le difficoltà delle novità informatiche e con tutti gli adeguamenti necessari, compreso far abituare le persone ad utilizzarlo.
Lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, ha aumentato il suo utilizzo nel corso degli anni, con innumerevoli amministrazioni pubbliche che lo hanno adottato come strumento di riconoscimento di chi deve accedere ad una determinata piattaforma informatica.
Lo SPID, poi, ha avuto una fortissima accelerazione nell'utilizzo durante la pandemia Covid-19, e dietro di lui la CIE, la Carte di Identità Elettronica, che all'interno ha un suo microchip che, al pari dello SPID, identifica le persone.
Lo SPID è ormai utilizzato, quindi da tutti, tramite i nostri cellulari e ha contribuito alla sua diffusione ed utilizzo la semplicità d'uso, ma soprattutto aver sempre con sè il cellulare e, di conseguenza, potersi "autenticare" all'interno dei vari siti della Pubblica Amministrazione.
La CIE, invece, per poter far identificare chi accede ha di bisogno di un lettore o di un sistema (ancor oggi) macchinoso attraverso il cellulare.
Il "servizio" CIE per lo Stato è gratuito, mentre lo SPID è costato all'incirca 50 milioni di euro all'anno, destinati ai gestori.
Adesso il Governo vuole eliminare lo SPID, che per il 2023 costa 40 milioni di euro da riversare ai gestori, ed accelerare sull'utilizzo della CIE.
Sarà facile riadattare tutti i sistemi informatici (in parte già pronti), ma soprattutto le persone, che per utilizzare l'accesso con la CIE dovranno avere a portata di mano SEMPRE la Carta di Identità Elettronica??
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