Ho già scritto "le mie impressioni" sul patto di stabilità, nel 2012 e nel 2013.
Ed avevo già indicato allora che questo sistema avrebbe ridotto le capacità finanziarie degli enti pubblici, causando "a valle" problematiche economiche nelle aziende interessate da queste limitazioni di spesa.
Oggi si parla di rivedere le norme del patto di stabilità, cercando di far sì che non nuocciano come fino ad adesso hanno fatto, ma chissà se chi ci governa "!in Europa" riesce a comprendere che le nazioni sono diverse fra loro, molto diverse.
Ecco cosa scrivevo nel 2012, 11 anni fa:
Quando venne istituito credo che il Legislatore nel 1997 nemmeno sapesse cosa andava a fare, e come tutte le cose "una volte istituite, nessuno le toglie più".
Eppure questo "patto" venne istituito esclusivamente per controllare la spesa, ma soprattutto per mantenere i requisiti di adesione all'Europa Monetaria Unita.
Eppure dal 1997 ad oggi tante cose sono cambiate, prima fra tutte la crisi economica, crisi che in alcune zone d'Europa è in allentamento, ma in Italia, invece, è in "caduta libera".
La cosa più sciocca del "patto di stabilità" è che ... se una Amministrazione ha i soldi per poter fare una certa spesa ... si blocca ... non spende ... ed a cascata un settore produttivo si ferma di conseguenza!
Inutile fare esempi ... perchè molti dei lettori di questo blog l'hanno vissuto sulla "propria pelle" l'anno scorso, e quest'anno la "storia" si ripete. Alcuni pagamenti ... da farsi l'anno scorso ... sono slittati a quest'anno e ... rischiano di slittare all'anno prossimo ... una sorte di "tela di Penelope".
Ebbene ... questo patto di stabilità ... nato per armonizzare le diverse economie dei Paesi Membri dell'Unione Europea ... è stato, in realtà, un boomerang senza eguali.
Speriamo che "chi di dovere" se ne renda conto ed operi di conseguenza una "retromarcia"
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