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Braccio di ferro Ryanair/Schifani

Ci sono delle cose, purtroppo molte, che non capirò mai.
Una di queste è il breccio di ferro che alcune persone instaurano contro una parte che è certamente più forte delle altre, come nel caso Ryanair/Schifani.
Il presidente della Regione Siciliana Schifani, a ragione devo dire, ha mosso critiche pesanti contro il caro voli attuato da tutte le compagnie aeree, spingendo l'acitano ministro Urso alla definizione di un decreto taglia-costi, che però ha avuto l'effetto contrario, anzi: un sonoro autogol, o se preferite un boomerang colossale.
La risposta della Ryanair non piace a nessuno, ovvio, ma c'era solo da aspettarselo: "tu mi tagli i prezzi, io vado su tratte dove guadagno di più".
E questa cosa il presidente della regione non l'aveva messa in conto? 
Che i prezzi dei voli da e per la Sicilia siano aumentati e siano carissimi soprattutto nei giorni in cui si avvicina la partenza è stato sempre così e sempre così sarà, anche perchè al contrario di una trentina di anni fa la movimentazione delle persone è aumentata a dismisura, nè c'è la tendenza a diminuire.

La terza Legge di Newton sulla termodinamica così recitava "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria", e ciò, in realtà, si applica su tutto e tutti.  Forse il presidente Schifani pensava che in questo caso non si sarebbe applicata e che la Ryanair sarebbe tornata da noi con la "coda fra le gambe", ma in modo assai prevedibile non lo è stato, anzi c'è stata la reazione uguale e contraria!

Il braccio di ferro Ryanair/Schifani ha un solo vincente: la Ryanair, e cinque milioni (5.000.000) di perdenti, noi siciliani!
 

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