Siamo alle solite.
Dov'è la tracciabilità; in questo caso nel nome indicato.
A sinistra un cartello in un supermercato che indica "FAGIOLINA"; a destra un campo di "FAGIOLINO", da me fotografato a Floridia.
Il cartello è la traduzione siciliana "a fasulina?". Non credo.
Penso solo che la tracciabilità, la DIA, ed altre innumerevoli adempimenti (che potrebbero anche essere utili e giusti) così come sono fatti sono del tutto inutili!
Non hai capito che bisogna finirla con questa tracciabilità?Volentieri comprerei a fasulina e non starei a guardare la tracciabilità del prodotto.Anche tu hai una mentalità burocratica.
RispondiEliminain realtà al consumatore non frega un cazzo da dove viene la roba che compra o cosa c'è dentro. Fino a pochi anni fa non se lo chiedeva nessuno e non ci si era mai posto il problema, poi un giorno ci è stato detto che noi consumatori siamo attenti e vogliamo la qualita e la tracciabilità dei cibi che compriamo.
RispondiEliminaComunque fagiolina viene da fasulina come le cacocciole (letto da un fruttivendolo, purtroppo non avevo la macchina fotografica) sono la trasposizione in italiano di cacocciuli.
Forse il signore che ha scritto quel cartello prima aveva una lapa con cui andava in giro a vendere frutta e verdura .. e che poi ha fatto il salto di qualità..
Cerco una LAPA di seconda mano ma ancora buona da guidare.Non devo vendere fasulina ma devo solo girare a vuoto e spostarmi dal Borgo ad Ognina. Ecco il mio tour quotidiano.
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