....Di qui la ricerca di nuovi antibiotici. Di qui la pratica di variare i principi attivi e di utilizzare contestualmente più di un principio attivo con meccanismi d’azione diversi e ciò per “confondere” il microrganismo nel mettere a punto le sue resistenze.
Ed ecco il primo collegamento con la realtà agricola: 1) calibrare gli interventi per tipologia aziendale con diverse sensibilità e 2) evitare gli interventi “monotoni”, quasi mai, fra l’altro, ancorati a veri progetti aziendali innovativi e spesso intempestivi, poichè se all’inizio davano qualche reazione, ( appunto, dopo genera)nel tempo i “patogeni” dell’agricoltura hanno subito “mutazioni” e sono divenuti insensibili a quegli interventi mentre, nel frattempo, nuovi meccanismi soprannazionali hanno condizionato l’agricoltura e la hanno trovato debole. Chi può affermare, in generale, che ,oggi, l’incentivo per l’acquisto di un trattore, il credito agrario agevolato, il “ristoro” per danni atmosferici (tempi infiniti e quasi sempre fondi insufficienti) rappresentino, da soli, interventi significativi senza potere, poi, vendere le arance perché nulla è stato fatto per il mercato?
Ed ecco un secondo collegamento con principi attivi nuovi o con la somministrazione contestuale di più principi per tenere alta la sensibilità e reattività delle aziende agli interventi. Ma anche prevedere nuovi scenari per preparare, almeno concettualmente, le strategie da attuare nel futuro, almeno quello prossimo.
Analogamente a quanto fa la ricerca farmaceutica che continua a lavorare per trovare nuove molecole non solo per migliorare qualità ed azione dei farmaci ma, soprattutto, per ostacolare le resistenze o per averle a disposizione in caso di mutazioni e conseguenti insensibilità verso i farmaci già conosciuti ed utilizzati.
E ciò perché lo sviluppo di un farmaco richiede almeno dieci anni e sarebbe disastroso partire nel momento in cui si scopre la mutazione. Notate che tipo di strategia di cura e prevenzione? Vi pare che la strategia di cura e prevenzione nei confronti del “virus” di Corrado Vigo sia la stessa?
(continua)
Quando il medico affronta uno stato patologico, comincia dalla raccolta della storia familiare e clinica del paziente: l’ANAMNESI.
RispondiEliminaPerché è da questa che comincia a trarre informazioni che l’indirizzano verso la diagnosi e di conseguenza la terapia.
Se qualcuno ascoltasse le Ditte ed i tecnici potrebbe scoprire quali sono i veri mali che affliggono l’Agricoltura.
Questo sarebbe già un gran passo avanti verso l’identificazione del male prima, della diagnosi e successiva terapia dopo.
Il vero problema è che si cura la febbre senza sapere cosa l’ha provocata.
Una buona politica sulla Commercializzazione potrebbe da sola curare molte patologie, eliminando così il bisogno di utilizzare farmaci che potrebbero risultare inutili, provocando quantomeno uno spreco di risorse, se non addirittura dannosi.
Certo se avessimo dei bravi economisti, agronomi per di pù, sarebbe perfetto, ma credo che questo sì, che sia solo un sogno…..