Da un paio di settimane mi arrivano segnalazioni di vendite anomale di frutti di arance.
In particolare gli operatori commerciali, stabilito il prezzo a peso, non solo non lo rispettano durante la raccolta (o lo comunicano alla fine della raccolta), ma adducono infinite scuse per diminuirlo, o peggio per praticare due prezzi, a loro insindacabile giudizio: uno per i frutti eccellenti, l'altro per tutti gli altri frutti.
Ciò avviene per le vendite "a peso", anche se "a scendialbero", ovvero nella formazione del prezzo si è tenuto conto della qualità dei frutti, e se n'è fatto uno medio.
Ho assistito in questi giorni a "liti" sui prezzi, e "liti" su qualità dei frutti: vi posso assicurare che sono tutte scuse.
Posso solo consigliarvi di fare un bel contratto scritto, da sbattere in faccia all'uopo!
Un'altra tegola sulla testa degli agrumicoltori. Ma Luca Zaia lo sa, o è intento a fare shopping a più non posso?
Domani parliamo delle vendite "a colpo".
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