18 settembre, 2009

Poveri agricoltori

90152503_4ef1744469_oRicevo da un collega e pubblico.
Spett.le Dott. Vigo,
sono un Agronomo della provincia di yxyxyxyxy.
Da tempo seguo con interesse il suo blog e spesso sono stato lì lì per scriverle una email, per condividere opinioni, pensieri e soprattutto dispiaceri che ormai caratterizzano le mie (o nostre) giornate lavorative.
Se devo essere sincero, a xxxx anni mi ritrovo con uno studio di consulenza agricola ben avviato, ma purtroppo vedo decadere giorno dopo giorno il concetto di libera professione e di consulenza agricola.
Le aziende agricole della mia zona, quindi aziende prettamente viticole, non hanno più liquidità; quest'anno l'uva verrà pagata mediamente 10-12 €/q.le (base 20 gradi Babo, che difficilmente si raggiungeranno anche a seguito delle ultime piogge). A detto prezzo vanno tolte le spese di raccolta, fitofarmaci, gasolio e sperare di non avere danni ai mezzi meccanici. Detto ciò non mi chiedo come l'agricoltore dovrà affrontare la prossima campagna, ma mi chiedo di cosa dovrà vivere...
Ed in questo clima di sconforto, con l'aria che già puzza di cadavere (mi perdoni il termine, ma questo è il futuro dell'aziende viticole) nulla si muove:
- Il nostro assessore Cimino ed i Sindacati creano Tavoli Tecnici permanenti sulla viticoltura (ma come diceva un mio professore all'Università "mentre u medico studia... u malato si fa a cascia");
- L'IPA, che potrebbero completare le istruttorie di siccità 2002, misure agroambientali anno 2007, ecc... per dare una boccata di ossigeno a quelle aziende ormai da tempo agonizzanti, continuano a richiedere documenti integrativi (p. es a nessuno sembra importare del fascicolo aziendale) minacciando continuamente gli agricoltori di archiviare le pratiche;
- I sindacati e gli stessi agricoltori (questi ultimi scottati peraltro dai verbali per le proteste del 2004) fanno solo chiacchere in piazza ma null'altro di concreto
Sicuramente la mia lettera si aggiunge a molte altre lamentele di colleghi e agricoltori.
Il mio è solamente lo sfogo di un ragazzo che, con rammarico, non crede più in un futuro nel mondo dell'agricoltura.
Si può, secondo lei, bloccare questa caduta nel vuoto ormai troppo vicina al fondo?
Quanto ci vorrà perchè chi ci governa si accorga del nostro flebile lamento e prenda dei seri provvedimenti (è stato fatto con la FIAT, con l'Alitalia, non vedo perchè non si possa tentare con l'agricoltura)?
La ringrazio dell'attenzione, XXXXX YYYYYYY

Mi piace aprire un dibattito su questa email che condivido appieno.
Ho risposto al collega così:
Caro XXXXX YYYYY,
ho letto la mail, e sembra essere scritta da me!
Mi arrivano tante email simili, e vedo che la situazione non cambia in tutta la nostra regione.
Io ho 48 anni, e da 25 anni faccio fuoco e fiamme, ma vedo che resto solo e soprattutto passo per rompi…scatole! Mi sta anche bene, perchè grazie alla tenacia qualche piccola battaglia, e qualche guerra l'ho pure vinta.
Mi piace, e mi stupisce pure, vedere l'impatto mediatico del blog, più potente di quanto io stesso mi sarei aspettato.
Caro XXXXXXX YYYYYYY teniamo duro, ma è molto difficile.

8 commenti:

  1. Che dire?

    La cosa piu' imbarazzante ma al contempo inquietante e', come dice l'amico agronomo XXX YYY, l'organizzazione di tutti questi tavoli tecnici, consorzi, etc.. che alla fine mostrano tutte le loro debolezze. Di proposte concrete nemmeno l'ombra.

    Della concretezza hanno bisogno le aziende agricole, solo di quella!

    Se ai produttori venissero riconosciuti gia' 5 cent. di euro al chilo in piu' (penso che sia una somma ragionevole che non manderebbe in disgrazia nessuno dei protagonisti della filiera ortofrutticola), si migliorerebbe il bilancio aziendale con ricadute positive in termini occupazionali, sulla qualita' della produzione e sulla possibilita' di innovazione.

    Di questo dobbiamo parlare, delle idee che possono avvinarci a questo primo traguardo.

    Saluti

    Delfo Fusillo

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  2. Carissimo Dott. Vigo ma gli Ordini Professionali cosa fanno in merito alla questione avanzata dal xxxx yyyy? credo che anche loro innanzi tutto devono e possono fare qualcosa.
    Saluti

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  3. Gli ordini hanno tanti pensieri

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  4. si tanti pensieri...dal lunedi a giovedi stanno a parlare in quale ristorante devono andare a mangiare nel weekend!

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  5. Dipende dalle capacità di chi dirige un Ordine Professionale.

    Non credo alla pizza.Sono così sfigati ...

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  6. ...come al solito dimostriamo di non avere capacità di spesa; c'è sempre il solito bacchettone che comanda, scrive regole senza senso (n.d.r.: tipo quadro A sez. B pur avendo un fascicolo aziendale, a sto punto inutile); c'è chi lesina risposte (assessori,dirigenti, funzionari, maghi, pagliacci e mangia fuoco), come se dalle loro bocche colasse chissà quale oro... Se sapessero cosa vediamo colare noi dalle loro bocche, costoro non la aprirebbero più nemmeno per chiedere aiuto.
    Mi fanno una rabbia sti "geni"; tutto è precario, estremamente complesso, tutto ciò che viene partorito da ste "menti" è creato con la finalità di rompere le balle, altro che snellimento delle pratiche. Mi fermo qui, ma con tutto l'assurdo che potrebbe raccontarsi sul "loro" assessorato, Striscia la Notizia ci camperebbe un paio di stagioni...

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  7. a proposito di GENI hai ragione
    sono GENI ma dei GENI TALI!!!!!!

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  8. mi associo alla depressione del collega. Insomma faccio presenza tanto domani sarà lo stesso.
    E noi.... niente di niente.
    votate gente, votate

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