La favola del vulcano

Ecco un’altra favola scaturita dalla Lampada di Cimino.
C’era una volta, tanto tempo fa, un piccolo topolino che viveva all’ombra di un grande vulcano.
Ogni giorno doveva correre di qua e di là per evitare che un terribile gatto malvagio se lo mangiasse.
Un giorno, quindi, pensò bene di scalare la montagna, e arrivato in cima perse l’equilibrio e cadde dentro il vulcano.
Il gatto pensò che il topo fosse morto e addirittura cambiò città.
Ma dopo qualche giorno il vulcano sbottò e lanciò il topolino a decine e decine di chilometri di distanza. Il topolino cadde giusto giusto in groppa al gatto, che fu felice di vederlo, e gli chiese: “ma come mai non sei morto?”
”Caro micio” rispose il topolino “quando caddi nella bocca del vulcano trovai centinaia e centinaia di fogli di carta, e mi ci aggrappai. Dopo qualche giorno una volpe gettò dentro la bocca del vulcano faldoni e faldoni di pratiche archiviate, e poi si complimentò con se stessa, perchè credeva che erano quelle carte ad alimentare il fuoco del vulcano”.
”E poi che successe” insistette il gatto.
”Il vulcano si arrabbiò di cotanto spreco e decise di rispedire le carte infuocate alla volpe; io mi lascia cadere dopo un pò di tempo, ma la volpe è rimasta sotterrata dalle carte ardenti”.
I due divennero amici e giurarono di non litigare mai più.
La volpe decise di rifugiarsi nel GIRONE degli ACCIDIOSI lasciando spazio al topolino ed al gatto, ormai rasserenati e amici per sempre.

Ogni riferimento a persone e cose … è puramente casuale!