Ricevo e pubblico
Gentile dott. Vigo,
mi chiamo Angelo Manna, ho 27 anni e sono un laureando in agraria. Sono inoltre un Suo abituale lettore e seguo con molto interesse il Suo blog, per il quale faccio i miei complimenti per la schiettezza e per le tematiche trattate (delle quali nessuno parla...).
Le scrivo perchè vorrei renderLa partecipe di un fatto che mi sembra molto curioso. In sostanza da qualche anno a questa parte abbiamo deciso (io e mio padre) di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da grandine per i ns 5 ettari di frutteto (pesco e kaki). Come ogni anno, anche quest'anno puntualmente non ci è dato conoscere l'ammontare della spesa per la polizza in anticipo. In pratica il termine ultimo per stipulare la polizza è del 30 giugno. Ma il consorzio (il CO.DI.PA. di Agrigento, attraverso il quale noi stipuliamo la polizza) non è in grado di dirci entro quella data quale sarà la spesa da noi effettivamente sostenuta perchè è previsto un aiuto da parte della UE (fino allo scorso anno del ministero) che ammonterebbe al 65% del parametro ministeriale che però a quanto pare non verrà fissato prima di ottobre. Per cui io mi chiedo: è possibile stipulare una polizza senza prima conoscerne l'entità? O meglio, l'ammontare della polizza si conosce ma non si conosce l'entità dell'aiuto.
Possibile che non ci sia un modo per fare venire fuori prima questo "parametro ministeriale", in modo da permettere agli agricoltori di potersi prima fare i conti in tasca e scegliere di conseguenza se stipulare la polizza oppure no?
Inoltre ho notato un'ulteriore anomalia in queste polizze assicurative. Loro non pongono limiti alla produzione assicurabile. Mi spiego meglio: se io ho un pescheto che mi produce 300 q.li/ha (sto sparando una cifra), io posso anche dichiarare che mi produce anche 2000 q.li/ha. In questo modo ovviamente cresce a dismisura l'ammontare per cui chiedo la copertura assicurativa. Quindi mentre nel primo caso il totale sarebbe stato 300X80=24.000 (considerando un prezzo di 0,80 euro/kg), invece nel caso in cui io avessi
dichiarato che il mio pescheto produce 2000 kg, il conto sarebbe stato il seguente: 2000X80= 160.000 euro. Siccome il costo della polizza si calcola attraverso una percentuale dll'intero importo dichiarato (in genere almeno il 4,5%), può accadere che l'agricoltore anziano o più sprovveduto pensi che più aumenta la cifra dichiarata e maggiore
sarà l'indennizzo in caso di danni. Ma io dubito che le assicurazioni siano così "sprovvedute" da non verificare qual è la reale produzione danneggiata prima di pagare un eventuale danno. Allora mi chiedo perchè non porre direttamente dei limiti di produzione/ha in base alla zona, alla cultivar, ecc. Oppure c'è qualcos'altro sotto?
Spero di non essere stato troppo confusionario nella mia esposizione, ma è difficile spiegare in poche righe questi concetti e questo, sommato alla stanchezza di una lunga giornata, sicuramente non giova alla mia esposizione.
Spero inoltre di non averLa annoiata e che l'argomento sia di Suo interesse, perchè sarei lieto di sapere cosa ne pensa Lei in merito, visto che è agronomo di grande esperienza e uomo con ancor più grande "allergia" nei confronti della burocrazia e delle storture (che ahimè sono tante) che affliggono la ns terra e il ns martoriato settore.
Grazie, cordiali saluti
Angelo Manna
Ho letto con interesse la mail, e concordo in pieno, poichè le stesse cose le vivo io da agrumicoltore.
L'assicurazione è una trappola, e funziona solo per la grandine; quella multirischio è davvero una gran fregatura.
Nel mio agrumeto assicuro non sulla quantità prodotta, ma assicuro una quantità che mi fa scaturire il costo di conduzione, per cui in caso di grandinata pazzesca, nella quale si perde tutto, dovrei avere almeno i soldi per riaprire. Il resto ... sono soldi buttati, almeno secondo me.
Il Legislatore, senza soldi, ha disciplinato il FSN (Fondo di Solidarietà Nazionale) in modo da farlo funzionare con le assicurazioni; il sistema così non funziona e crea più danni delle calamità stesse!
dovresti contattare qualche professore di economia politica per fare intendere al giovane Manna (agronomo che riesce a scrivere in buon italiano ) le caratteristiche delle società assicurative.Hanno dei caratteri particolari fondati per la minor parte sulla tutela dal rischio e per la maggior parte sulla depretazione dell'assikcurato.Attento, sono inaffidabile ! Vi può essere nel mio scritto qualche allusione anticapitalistica.Tuttavia, allo stato, ritengo che il capitalismo sia il migliore dei mondi possibili .
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