Avete letto tutti le lagnanze di colleghi, quei pochi che hanno trovato la forza o la voglia di scrivere per denunciare i fatti.
Ebbene … per quel che riguarda i Bandi, come per il mostro PAI, è arcinoto come la penso: non si guarda all’essenza del progetto, ma solo alla produzione di carte, che servono solo a far arricchire il “tesoretto” cartaceo di cui una Amministrazione va fiera.
Per quel che riguarda il sistema SIAN/AGEA, è chiaro che è un sistema in cui ci troviamo infilati, nostro malgrado, ma col quale non si riesce ad interagire; o lo fanno apposta, o sono loro stessi vittime del sistema. Fatto sta che i problemi no si risolvono mai, mentre subiamo continuamente decurtazioni incomprensibili e folli giustificazioni.
Il discorso CAA è molto complesso: personalmente con i CAA con cui ho avuto da fare, i problemi riscontrati dai colleghi non li ho avuti, ma le lagnanze sono molte. I responsabili dicono che loro inserendo una istanza hanno molte responsabilità, ma noi tecnici che produciamo risme e risme di carta, e che dobbiamo spulciare ogni virgola, per evitare che la bieca Amministrazione si diverta a giocare a “battaglia navale”, ovvero ad esultare gridando ad ogni “colpito ed affondato”, allora che dovremmo dire?
In tutto ciò si innesta la cecità e l’unilateralismo dell’Assessorato. E’ mai possibile che si archivia una pratica se manca una sola firma, fra le decine e decine?
E come mai quando alla Facoltà di Agraria di Catania venne presentato il PSR l’Amministrazione non archiviò tutta la Misura 121 quando feci notare alla dottoressa Barresi che fra i punteggi mancava quello relativo all’IGP Arancia Rossa di Sicilia della provincia di Siracusa? Non è quello forse un errore immenso e macroscopico?
Allora … loro possono sbagliare e noi no????
Un tempo si diceva “attacca u sceccu unni voli u patruni”, ad indicare di fare ciò che dice il padrone dell’asino, così senza fiatare. Adesso … posso dire “attacca u patruni unni voli u sceccu”!
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Guardi io vedo il suo blog, come un’opportunità per noi tecnici e noi agricoltori, un modo per farsi sentire un modo per aggregare persone con voglia di cambiamento e voglia di risposte………….un modo per collaborare per raggiungere un obiettivo comune.
RispondiEliminaQuello che non possono e non vogliono fare i nostri rappresentati potrebbe essere fatto da noi, mi piacerebbe che quello che dice Obama si possa realizzare nella nostra società “Il cambiamento non scende dall'alto ma sale dal basso”
Questo è uno degli spezzoni della lettera "filo spinato" che più mi piace, in quanto esprime non solo la volontà di denuciare ma anche quella di reaggire. Mi chiedo se è possibile trovare un modo per unirci e reaggire a questa situazione, sono sicuro che tra gli operatori di settore possiamo trovare conforto e aiuto. Chi è contento della situzaione???, chi è che non ha voglia di cambiamento???? Dott. Vigo si lei ha la possibilità di amalgamare tutti noi facendo un unica voce, la visibilità del suo blog ci puo aiutare a reaggire, non fermiamo tutto a semplici post di disappunto è un inizio ma vediamo se è possibile concretizzare................Grazie