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La falsa tracciabilità

La questione della tracciabilità degli alimenti è un'arma a doppio taglio. Se da un lato l'Unione Europea ci costringe a fare decine e decine di costosi adempimenti, al fine di tutelare i consumatori, dall'altro lato le Amministrazioni locali esasperano quanto l'Unione Europea impone. Nel frattempo, però, una miriade di alimenti vengono etichettati quali "nostrani", ed invece non se ne sa proprio nulla. E non solo da dove provengono, ma come sono prodotti. E' il caso della mozzarella blu, realizzata con acqua di fogna e senza alcuna precauzione sanitaria, è il caso della ricotta rossa, è il caso di salse con pomodori cinesi, spacciate per salse napoletane, è il caso dei formaggi a pasta filata (simil-galbanino), ecc. La tracciabilità è una cosa seria, che costa a chi produce e a chi industrialmente trasforma, confeziona e distribuisce, ma spesso questi costi vengono vanificati dalle porcherie fatte da sprovveduti alla ricerca di un reddito sfrenato, e tutto a danno non solo della salute pubblica, ma anche dagli onesti produttori. Ecco che oggi pubblico il "barcode" di Vigopensiero: su questo blog ogni post, ogni commento ... viene tracciato ...

Commenti

  1. ma anche le patate,le patate comprate in egitto,scaricate a catania,interrate con terra vulcanica dell'etna,e spacciate per patate di Giarre.

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  2. noi siciliani siamo ancora siciliani o stranieri senza il permesso di soggiorno

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  3. possiedo un quadro meraviglioso dal titolo: l'uomo dal codice a barre. E' la fine del mondo. E' stupendo. Rappresenta su fondo nero una figura umana stilizzzata ed alla base un codice a barre. E' tutto. Son contenta. E' un quadro del 2000.Il pittore si chiama Pippo Corradino.Se il mio amico mi fa avere una bella foto del dipinto, la invio all'amico Corrado con preghiera di metterla in vista.

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