Catania
Siamo al lungomare, un tempo scenario di palme bellissime.
Chi passava dal lungomare poteva ammirarle; erano centinaia, e facevano parte del panorama consolidato della città
Dopo il Punteruolo Rosso … il panorama divenuto storico … è cambiato!
forse....forse il punteruolo rosso ha eliminato un ostacolo alla veduta sul o del mare. Se vai ad ognina troverai una grossa gru per il sollevamento dei natanti ; l'acqua divenuta da fogna ed il mae un acquitrino. Cosa vuoi di più? merito delle autorità regionali, della Capitaneria di Porto e degli uffici tecnici del Comune di Catania che hanno consentito la distruzione di ben 28 camion di scogli piangenti ad opera di una genia di PIRATI.Lo Stato con tutte le sue appendici è connivente e mi assumo tutte le responsabilità nel fare simili affermazioni.
RispondiEliminaIl Comune di Catania ha avuto l'idea di sostituire le palme morte con una specie esotica ... velenosa.
RispondiEliminaEcco la lettera da me scritta e pubblicata giorni fa sul giornale " La Sicilia ".
SUL LUNGOMARE L'ALBERO DEI
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PATERNOSTRI !
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Sul lungomare di Catania,in primavera saranno sostituite le palme morte dovute all'infestazione del punteruolo rosso , con una pianta originaria dell'Asia meridionale ed orientale (Melia azedarach).
E' chiamato l'albero dei rosari o dei Paternostri , perché prima dell'avvento delle materie plastiche,i suoi frutti simili a perle (drupe sferiche gialloverdastre e dure di un 1 cm di diametro) venivano forati al centro ed usati come grani per costruire rosari, braccialetti, orecchini, ed in generale oggettistica e souvenir di ogni genere
E' un albero caducifoglio (non è sempreverde) alto sino a 16 m e la sua corteccia ricorda la robinia.
Fiorisce all'inizio dell'estate,con fiori color lilla chiaro, quasi bianco riuniti in dense infiorescenze ed il loro profumo ricorda quello della vaniglia.
E' sensibile ai venti in quanto i rami sono facilmente soggetti a rotture. Resiste bene all'inquinamento ed a lunghi periodi di siccità.
Emette vigorosi polloni radicali,diventando invasivo comportandosi come infestante in parchi e giardini.
Nell'arredo urbano non gode però di particolare favore in quanto tutte le parti della pianta sono velenose (come l'oleandro) per l'uomo se ingerite contenendo neurotossine (concentrate maggiormente nei frutti).
La tossicità delle bacche sconsiglierebbe l'impianto di questa specie in aree ricreative: l'imprudenza e la curiosità, tipica dei bambini verso i noccioli, rappresenta infatti un rischio di occasionali avvelenamenti.
Inoltre, alla fine dell'inverno i frutti cadendo abbondantemente, sprigionano un fetore intenso, imbrattando i marciapiedi e rendendoli scivolosi.
Esiste solo la teoria, la pratica è una cosa rara.
RispondiEliminaLa scelta del Comune , come sempre, si caratterizza per la sua intelliugenza e lungimiranza: far morire giovani e vecchi.Ma ci penseranno i grandi fiorai della nostra zona. Sapranno sconsigliare il sindaco o l'assessore e faranno piantare a suon di milioni la pianta che potrà colpire solo i criticoni ad oltranza della politica locale.In altri termini, ci sarà un altro punteruolo rosso per la politica in crisi.
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