24 agosto, 2011

Il bosco fluviale

Tempo fa scrissi un paio di post sui "boschi fluviali" inventati dalla Soprintendenza di Catania, ovvero i "letti" dei fiumi senza manutenzione alcuna, nei quali gli arbusti proliferano facendo sì che durante le piogge i fiumi non esercitano più la funziona ad essi demandata, cioè quella dello smaltimento delle acque fino al mare (leggi cliccando qui e qui).
La Soprintendenza di Catania, quindi, in queste zone coperte da vegetazione spontanea, anzichè provvedere con gli strumenti in proprio possesso, magari attraverso gli Uffici del Genio Civile, ad effettuare la manutenzione del fiume o a provvedere all'imposizione ad altri Enti preposti a farlo, ha "teso un velo" protettivo, quello dei boschi, facendo sì che nell'area della fascia di rispetto di 200 (quella relativa alle zone boschive estese più di 10 ettari) metri non si possa far nulla, o quasi. E di che bosco stiamo parlando? Del bosco fluviale, una nuova creatura nata dall'incuria della Pubblica Amministrazione o di bosco inventato?
Siccome non dobbiamo dimenticare anche queste fra le "sciocchezze" degli uffici Pubblici, sono tornato in zona per vedere ancora una volta il bosco fluviale e ... raccogliere le fragoline che crescono nel sottobosco fluviale ....

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