Ricevo dall'avv. Lina Arena e pubblico.
Ho letto l'articolo di Orazio Provini sulla Sicilia del 7 settembre scorso sul tema dell'eccessivo numero di processi civili pendenti dinnanzi ai nostri Tribunali e vorrei fare una piccola notazione anche per rendere più esaustiva la risposta.
Vorrei, in particolare precisare che le riforme fino ad oggi introdotte e relative alle norme di procedura civile hanno reso più complicati i processi ed incrementato il numero delle liti invece di diminuirle in quanto lo stesso procedimento preliminare di mediazione , lungi dall'essere spedito e semplice , ha complicato le posizioni delle parti e reso più contorta la formazione del giudizio ai fini delle domande articolate dalle parti.
Ma oltre alle ventilate riforme procedurali, credo vi sia un altro grave motivo che ha incrementato la litigiosità e segnatamente l'eccessivo numero di leggi che ha complicato e reso difficili rapporti contrattuali, un tempo, semplici da regolare e da definire.
Un esempio è dato dal contratto di locazione che, in questi ultimi anni, ha registrato una sequela di leggi regolatrici della formazione del consenso e della validità del contrattostesso , per cui , ad esempio, la omessa registrazione può provocare l'adozione di procedure diverse che oltre al costo possono condurre alla formazione di giudizi finali molto nocivi per l'economia.
Alludo, ad esempio, al canone modulato su norme diverse volte a punire una delle parti contraenti e che, una volta applicate, generano contrasti assurdi e penalizzanti sia per il proprietario che per l'inquilino. In questi casi, la colpa non è del Bajon bensì degli autori , siano essi politici o redattori ministeriali, che hanno ritenuto di utilizzare il contratto di locazione per fini che trascendono il rapporto tra le parti e lo hanno inserito in quel filone di fiscalità pubblica che, una volta applicata, non conosce ragioni nè limiti.
Altro settore che si potrebbe segnalare è quello dei contratti bancari che hanno dato la stura, nel tempo, a norme contraddittorie e profondamente ingiuste .La concreta applicazione di queste norme ha arrecato benefici solo alla parte che detiene i cordoni dei depositi bancari mentre ha provocato solo indignazione e povertà crescente a danno dei presunti creatori della ricchezza. A questi esempi se ne potrebbero aggiungere altri al fine di comprendere le ragioni di tanta litigiosità che impegna giudici , avvocati e consulenti in una mole di processi che hanno condotto non alla pace sociale ma solo fomentato vere e proprie guerre tra poveri.
avv. Lina Arena
Egregio avvocato purtroppo la maggior parte dei suoi colleghi non la pensa come Lei, anche se non lo ammetterà mai.
RispondiEliminaConosco molti "togati" che per mestiere azzeccano garbugli, e di causa in causa trascorrono le giornate nelle aule dei tribunali al solo scopo di foraggiare i loro conti in banca. Per la stragrande maggioranza di loro la farraginosità delle Leggi è "manna" che scende dal cielo, è il "crescente naturale" delle proprie parcelle, altro che aumento della litigiosità.......
il solito...
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