Una delle "calamità" più grosse capitata alla nostra regione è certamente l'arrivo e la velocissima diffusione del "virus della tristezza degli agrumi" (CTV), che sta devastando decine e decine di migliaia di ettari di impianti arborei, che sta distruggendo economie familiari, che sta modificando il territorio della piana di Catania, ma anche di vaste aree delle province di Siracusa, Enna, Messina ed Agrigento.
E se da un lato assistiamo alla lenta agonia di un settore importante per la nostra agricoltura, dall'altro lato assistiamo al silenzio assoluto delle istituzioni a questo drammatico disastro fitosanitario.
Eppure in altre "regioni" più civili delle nostre, come la Spagna, quando alla fine degli anni '70 arrivò questo virus ... riuscirono a mettere in campo un imponente piano di riconversione di tutti gli impianti agrumicoli.
Vero è che "erano altri tempi" e che non c'erano le restrizioni che oggi impone l'Unione Europea, ma l'allora "Comunità Europea" finanziò le riconversioni con alcuni regolamenti CEE che vorrei ricordare ai miei coetanei, ed indicare ex novo ai più giovani ed ai "fuori settore", questi ultimi che parlano senza conoscere il passato: il regolamento CEE 1204/82 ed il 1130/89.
Con questi due regolamenti CEE, poco utilizzati nella nostra regione, e per di più con istanze (dell'epoca) non finanziate per 35 miliardi di lire, la Spagna in un lungo periodo riuscì a riconvertire la maggior parte dei propri impianti agrumicoli.
Noi, invece, assistiamo al silenzio assoluto, nonostante i vari "alert" lanciati da tempo.
Mah!
Il Silenzio si rivela ancora una volta il carattere fondante di noi Siciliani.....
RispondiEliminaVuoi vedere che alle prossime regionali spunta il deus ex machina della situazione?
RispondiEliminaNon certamente per virtù dello Spirito Santo, bensì per virtù della politica e alla ignorantaggine di alcuni che credono ancora a babbo natale.
Qui il discorso si fa serio e se non c'è una mobilitazione pacifica(Puglia non docet)si dovrà aspettare che la manna cada dal cielo.(MAI) I miracoli avvengono solo una volta.
Saluti
Marco