Ancora oggi e domani per inoltrare le osservazioni al PAI.
Chissà quante ne arriveranno agli Ordini, e di conseguenza alla Federazione.
Ciò che spedirò lo metterò qui sul blog. Almeno ho la certezza che all'Assessorato se lo leggono.
Anche questa signora Austriaca, seduta a Taormina, era alle prese col PAI, un PAI basic, solamente cartaceo: ce n'è voluta per far quadrare i conti!!!
Alla fine ha desistito: si è presa una granita e ha mandato a "carte 48" il PAI e chi glielo aveva propinato. Era, evidentemente, un PAI scaduto, da utilizzarsi entro il 20 novembre 2009 .... poi si è inacidito .... a causa del Lactobacillus PAIdophilus.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Ho saputo, da fonte incerta, che è stata avanzata una proposta per introdurre nel nostro ordinamento giuridico il reato di PAIfilia.
RispondiEliminaSuppongo trattasi di un reato riconducibile agli atti illeciti derivanti da azioni commesse a causa di accertata dipendenza (da qui il suffissoide FILIA) da PAI.
Maggiori notizie in proposito?
Cordialità