In uno chalet a Marilleva vendevano, come sempre, la spremuta di arancia.
Non mi soffermo sul prezzo, che è scandaloso: 3,50 €/bicchiere.
Mi voglio soffermare sul fatto che nella macchinetta spremiagrumi c’erano, finalmente, arance tarocco. E di ciò mi sono complimentato con la signorina al banco.
La cosa strana, invece, è che la macchinetta spremiagrumi era spagnola, e non italiana!!!!
Una volta tanto si vedono le cose al contrario, a favore nostro; eh si! Spesso nelle macchinette realizzate da ditte italiane vengono spremute arance spagnole!
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
poichè in questo momento viviamo nell'euforia dei " corsi di formazione" perchè non organizzi un corso di formazione per giovani idioti e disoccupati per gestire centro di spremute di arance rosse siciliane? Io mi candido come vecchia vivandiera per raccogliere le bucce delle spremute. Forse potresti sconfiggere la fame e la disoccupazione.
RispondiEliminaho deciso in combutta con una mia amica che vuole diventare agricoltore -professionista di aprire un centro spremute ad Ognina. Lavorerò dalle 4 del mattino fino alle 12. E venderò anche pane con le olive per gli appassionati del mare. Sei d'accordo? Comincerò tra breve.
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