09 febbraio, 2013

Il piano assicurativo agricolo

La notizia la dò anche se ... non condivido appieno le metodologie dell'assicurazione in agricoltura, e non perchè il principio sia sbagliato, ma solo perchè "dati alla mano" non ha funzionato come avrebbe dovuto; le lobby delle assicurazioni sono troppo potenti e gli agricoltori non ricevono mai il giusto ristoro.
Ricevo da Assiagronomi e pubblico.
Approvato il piano assicurativo agricolo 2013

Il piano assicurativo agricolo 2013, approvato il 24 gennaio dalla Conferenza Stato-Regioni, pone le basi per consentire alle imprese agricole di cogliere appieno le opportunità offerte dalla riforma della Politica agricola comune.

Tra gli aspetti innovativi, e in grado di orientare le scelte degli agricoltori, troviamo l’abbandono del sostegno alle polizze monorischio e concentrazione delle risorse pubbliche, comunitarie e nazionali, sulle forme più complete di copertura dei rischi (pluri e multi), mediante rimodulazione delle percentuali massime di intervento; maggiori incentivi ai nuovi assicurati e la differenziazione tra eventi catastrofali, come ad esempio la siccità, e quelli sistemici, come la grandine, per consentire una migliore sostenibilità del sistema e una maggiore propensione delle imprese assicurative a prendere in carico i rischi.

Il piano assicurativo agricolo 2013 contempla inoltre la possibilità per le imprese di indirizzare la copertura assicurativa verso i rischi che hanno concreta possibilità di verificarsi nei territori di riferimento; l’associazione del rischio “colpo di sole” con quello di “venti sciroccali” e “gelo/brina” con “sbalzi termici”, per garantire una migliore distribuzione territoriale dei rischi stessi.


Allo strumento assicurativo dovranno poi essere affiancati, in maniera complementare, i fondi di mutualizzazione, previsti nella riforma Pac, per consentire alle imprese agricole di governare anche quei rischi a fronte dei quali non è attualmente possibile sottoscrivere polizze agevolate e la cui gestione, nell’ambito della nuova programmazione comunitaria, è affidata proprio a queste misure di intervento, come per esempio lo strumento per la stabilizzazione dei redditi.un’altra novità è costituita dall’ampliamento delle possibilità assicurative per la zootecnia, come per esempio le riduzioni di produzione di latte bovino a seguito di squilibri termo igrometrici, introdotte a livello sperimentale. È inoltre presente la possibilità per i maidicoltori di assicurare le produzioni contro le fitopatie responsabili delle aflatossine nel mais.

Le novità introdotte favoriscono, inoltre, il progressivo allargamento territoriale dello strumento assicurativo alle Regioni del Centro Sud, dove solo un esiguo numero di imprese aderisce alle coperture agevolate dei rischi.

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