Un collega mi ha segnalato questo articolo di Agrinews.info (clicca qui) e faccio copia/incolla e pubblico.
Pac: l'Italia deve 76 milioni all'Ue per utilizzo scorretto di fondi
Diverse le contestazioni di Bruxelles, da lacune nella definizione delle condizioni agronomiche e ambientali, fino al controllo sulle frodi degli agrumi
L'Italia deve rimborsare all'Europa 76 milioni di euro di fondi per la Politica agricola comune (Pac) indebitamente spesi. Nei giorni scorsi la Commissione, nell'ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, ha chiesto a un gruppo di Stati membri dicorrispondere una cifra totale di 414 milioni di euro, a seguito di inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola.
La cifra chiesta all'Italia è ripartita in: 48,3 milioni per infrazioni alla condizionalità, ovvero il controllo insufficiente di vari criteri di gestione obbligatori (Cgo), e la mancata definizione di tre buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa) e inadeguata applicazione di sanzioni; i restanti 17,9 milioni invece derivano dagravi lacune nel sistema di controllo e frodi nel settore della trasformazione degli agrumi.
“Gli Stati membri” specifica Bruxelles, “sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della Pac, principalmente tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori”. Oltre questa attività di controllo nazionale, la Commissione effettua più di 100 audit ogni anno, verificando che i controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti; nel caso in cui gli audit non possano garantire un utilizzo dei fondi corretto da parte degli Stati membri, l'Ue è autorizzata a recuperare i fondi arretrati.
Sono 22 gli Stati membri coinvolti nei rimborsi: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lituania, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito, quest'ultimo coinvolto con una 'sanzione' da111,7 milioni di euro. Dei 414 milioni complessivi di euro richiesti, un parte è già stata recuperata, perciò l'Ue deve recuperare in realtà 393 milioni.
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