Premesso che la misura di riferimento in campagna è l'ettaro, ovvero 10.000 mq, e premesso che è l'unica misurazione che non ha variazioni a seconda dei luoghi dove ci troviamo ad operare, mi succede spesso che gli agricoltori parlino di "tumoli", "tummini", "munnìe", salme", ecc.
Quindi abbiamo la misura di ettari, centiare ed are, ma l'Agea non riconosce le Are: infatti nel loro sistema informatico, che dovrebbe essere "il Vangelo" aziendale, ecco che sono sparite le are ... che comunque concorrono alla superficie aziendale.
Ma spesso non si sa bene quale sia la vera corrispondenza a queste misure "popolari" o "tradizionali".
Riporto, quindi, quanto scritto già nel 2009 su questo blog, così da rinfrescare la memorie e ricordare le corrispondenze delle "misure antiche", ancor oggi utilizzate.
La "munnìa" o "mondello", il "tumulo" e la "salma".
La "munnìa" o "mondello" equivale ad un quarto di "tumulo".
Per quanto riguarda i "tumuli", invece troviamo quello dell'Etna (mq. 1.120), di Mascali (mq. 3.360), quello di Siracusa (mq. 1.744), quello di Acireale (mq. 1.091), e quello "comune" (mq. 2.143); quest'ultimo il più utilizzato
Una "salma" equivale a 16 tumoli, e nella norma comune equivale a Ha 3.42.88, anche se comunemente si intende per "salma" una superficie di Ha 3.50.00.
Fra le misure prevale il tumulo, ovvero per avere la misura della salma locale o della munnia locale si parte dalla misura di tumulo che si usa nella zona.
Ancor oggi, e di ciò l'AGEA non sa nemmeno l'ombra, negli atti notarili antichi troviamo descritta la superficie in "...tumuli dell'ormai abolita misura di Mascali...", notazione che mi piace tantisismo leggere!
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