Un settore importante dell'economia agricola della provincia di Catania è la viticoltura dell'Etna.
Produce vini di qualità eccellente, produce lavoro, produce reddito, produce ripristino del territorio, produce manutenzione del territorio, produce enoturimo, produce un indotto inimmaginabile, ed un ritorno di immagine su tutta l'isola.
Territori fino ad una ventina di anni fa abbandonati, son tornati a fare i protagonisti, e danno anche l'esempio di come una corretta impostazione colturale, associata ad una immagine territoriale possa far esplodere un mercato di nicchia.
Eppure di ciò l'Assessorato Agricoltura della nostra regione pare non se ne sia accorto, o faccia finta di non accorgersene.
Infatti:
- la viticoltura etnea è stata esclusa nei criteri di selezione del bando settimino della Misura 4.1 del PSR Sicilia
- la viticoltura etnea è stata esclusa dalla partecipazione al Vinitaly, vetrina mondiale con ricadute economiche importantissime
- la viticoltura etnea è stata barattata nel suo territorio burocratico dalla provincia di Catania a quella di Messina, costringendo i viticoltori ad andare a Messina per tutti i rapporti con l'Ispettorato dell'Agricoltura, ma a Catania per tutti gli altri uffici
C'è un disegno per ammazzare un settore che funziona?
Non è bastato ammazzare l'agrumicoltura con il disinteresse totale sul comparto?
Caro Assessore on.le Antonello Cracolici ... un giro per i vigneti dell'Etna ce lo facciano? ... così si renderà conto che ... l'Assessorato ha effettuato scelte sbagliate?
#bandosettimino
#pariopportunità
Dottor Vigo mentre fate un giro x i vigneti attaccatelo in un palo quell onorevole almeno per due giorni quanto vediamo se riesce a capire come ci sta facendo soffrire a noi
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