Ieri mattina andando in direzione Siracusa, lungo l'autostrada, mi sono fermato nell'area di servizio ENI, quella all'altezza dello svincolo "Siracusa Belvedere", dovevo andare in bagno, visto che a causa di alcune coliche renali di una ventina di anni fa bevo tantissima acqua e, quindi, poi quest'acqua devo pur farla uscire ad un certo punto (leggasi dovevo fare la pipì).
Posteggio e ... area servizio chiusa.
Vado, quindi, verso la zona rifornimenti di carburante e dico all'operatore "scusi, dovrei andare in bagno, che faccio?" (visto che c'è una zona bagni in quell'immobile, ma è chiusa ed hanno anche tolto le etichette "toilette").
Il signore mi guarda e mi dice "a facissi ddocu, comu a fazzu jù" (trad. la faccia lì, indicandomi il muro di confine, così come la faccio io).
Mi dirigo verso il muro, che per fortuna non aveva telecamere di videosorveglianza, e faccio ciò che dovevo fare, e vado via.
Al ritorno da Siracusa, incuriosito, mi fermo nell'area di servizio ENI all'altezza di Melilli: chiuso.
Chiedo al gestore del distributore di carburanti: "ma come mai sia di qua che di là è chiuso?"
E lui "sono chiusi tutti, anche quelli dopo l'uscita di Siracusa, tutti chiusi" e va via.
Breve storia triste di una Sicilia che non ce la fa, che vuole stare in Europa, ma non riesce a stare nemmeno in Africa, perchè siamo troppo indietro, con strutture fatiscenti e voglia di riscatto pari a zero, e nel frattempo roboanti promesse di miglioramenti e proclami di "tutto a posto"!
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