Sta passando anche il mese di gennaio e la siccità 2022 prosegue in questo 2023.
Nei giorni prossimi non sono previste piogge significative ed il deficit accumulato diviene sempre più incolmabile.
Invasi a secco, consorzi di bonifica che non potranno assicurare forniture irrigue (assicurano solo bollette esagerate), e ... problemi nelle campagne infiniti.
In questi giorni si irrigano gli agrumeti, i carciofeti, le patate, ma il grano? Il grano resiste ancora un pò, ma non ha quella vigoria che ci si aspettava, sempre a causa della mancanza delle piogge.
E allora che si fa? Niente. Nemmeno se ne parla di siccità!
La Giunta Regionale di Governo l'anno scorso proclamò lo stato di calamità solo per le province di Caltanissetta e di Catania, nei periodi maggio/luglio, come se "invece" negli altri mesi fosse piovuto.
Le altre sette province? "figlie di nessuno".
Ed è sempre la stessa storia: quando avviene al nord Italia "apriti cielo", ogni giorno nei TG, in tutti i quotidiani, in tutti i siti internet di informazione, invece qui da noi? Zero, zero assoluto!
E come se non bastasse, infine, ci si mette anche la burocrazia, o burofollia: l'Autorità di Bacino "spara" circolari, disposizioni, direttive e "note interne agli uffici", che nessuno di noi conosce se non quando qualche altro ufficio le deve applicare.
E nei prossimi giorni pubblicherò l'ultima burofollia dell'Autorità di Bacino, emanata "contro gli agricoltori" e senza alcun fondamento scientifico, ma soprattutto pratico.
Vedrete che è stata scritta senza avere alcun contatto con il territorio, senza capire nulla di agricoltura.
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