Nella foto è visibile un attacco di Mosca Bianca (Aleurothrixus floccosus) nella pagina inferiore di una piante di agrume.
Non si vedeva un attacco così diffuso da tanti anni; il piccolo insetto era stato contenuto dal suo antagonista Cales noacki, e non era più stato un problema.
Introdotto nel nostro paese alla fine degli anni ‘80 ce ne eravamo quasi dimenticati.
Evidentemente l’uso indiscriminato (e massiccio) di qualche antiparassitario o di qualche fitoregolatore ha “fatto fuori” l’antagonista per eccellenza, e la mosca bianca è ritornata.
In realtà la Mosca Bianca c’è sempre stata, ma la sua presenza era davvero sporadica. Due anni fa ha iniziato a proliferare, e dall’anno scorso si è diffusa nuovamente, con “l’esplosione” quest’anno.
Non ho mai consigliato di effettuare trattamenti contro questo insettino, nella speranza che l’antagonista riprenda il controllo ed il sopravvento. Tuttalpiù, in caso di forti infestazioni, si può intervenire per bloccare l’instaurarsi di fumaggine, che compare a causa della grande quantità di melata che l’insettino produce.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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