Basta guardare l’elenco Ministeriale per accorgersi che in Italia c’è una sola ciliegia IGP, la Ciliegia di Marostica, alla quale si è aggiunta da poco la Ciliegia dell’Etna DOP.
E le Ciliegie di Vignola, famose in tutto il mondo? Nel 1964 a Vignola è addirittura nato un Consorzio per tutelare quelle produzioni, in sei varietà: “Durone Bigarreau”, “Mora di Vignola”, “Nero I”, “Nero II” e “Ciliegione”.
Un paio di giorni fa la collega palermitana dott. agr. Patrizia Follari mi ha mandato questa foto, tratta da una pubblicità che in questi giorni “passa” su giornali e riviste: la Ciliegia Picota, la ciliegia senza picciolo.
Lei, turbata dal fatto che non le va di mangiare una ciliegia senza poterne staccare il picciolo, mi ha contattato per capire perchè dobbiamo mangiare questa ciliegia di origine Spagnola.
Ecco svelato l’arcano della ciliegia Picota, quella senza picciolo. Questa ciliegia viene coltivata Valle del Jerte in Spagna, e viene raccolta quando è nel pieno della maturazione, tant’è che si stacca dal picciolo, che resta attaccato sulla pianta.
C’è da chiedersi, invece: come mai questi Spagnoli riescono ad invadere i nostri mercati con le medesime produzioni? Come mai queste ciliegie raccolte in piena fase di maturazione sono prive di attacchi parassitari? Cosa e in che quantità vengono “trattate” queste ciliegie per resistere agli attacchi della mosca, ad esempio?
17 luglio, 2011
La ciliegia Picota
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