L'annata agrumicola che sta per concludersi è stata caratterizzata da una cascola imponente, all'incirca il 60/65%, dovuta dapprima a condizioni climatiche avverse e, poi, alla mancata raccolta.
I prezzi ... da elemosina: si è avuta una costante di 4/7 centesimi di euro al chilo, alcune partite a 15/20 centesimi di euro, e poche, pochissime, a 25/30 centesimi di euro.
Ma ciò che è incomprensibile è il prezzo al consumatore.
In alcuni casi, davvero pochi, non si è superato un euro al chilo, ma nella maggior parte dei casi la vendita al dettagli ha segnato prezzi oscillanti da 1,50 a 2,50 euro al chilo, così come abbondantemente fatto vedere dalle foto nei mesi scorsi.
E ... per chiudere l'annata delle vergogne agrumicole, ecco una fotografia ripresa l'altro ieri a Bolzano, al mercato delle Erbe, i tarocchi vengono venduti al "modico prezzo" di 3,00 euro/chilo.
Qualcuno può spiegarci come si arriva a questo prezzo ... anche partendo dal prezzo di campagna (praticato molto raramente) di 30 centesimi al chilo??
Egregio Dott., ma dopo aver indagato e scoperto chi nella filiera si riempie le tasche a discapito dei produttori, cosa facciamo???? Personalmente non conosco nessuna Legge in ottemperanza alla quale possiamo denunciarlo/i . Li mettiamo alla gogna mediatica?.... a certe "facce di puttana" gli facciamo solo un favore. Quindi,l'unica cosa che resta da fare a mio avviso è, come spesso scrivo nei commenti, non vendere mai sottocosto, mettendo in conto anche di perdere tutto. Come è capitato quest'anno al sottoscritto.
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