Molte volte durante una apposizione di firme mi forniscono una penna nera, ed io invece chiedo quella blu.
La penna blu, a mio modo di vedere, fa risaltare la firma originale, mentre quella nera potrebbe anche provenire da una copia ben fatta, o ben riprodotta con una stampante laser.
Alla mia insistenza per la penna blu, mi si dice "i notai fanno firmare con penna nera".
Innanzi tutto allorquando si appone la firma innanzi ad un notaio, è lui che poi ne certifica l'autenticità, ma l'uso della penna con inchiostro nero ha origini ben più lontane, e di tipo legale pure.
Infatti l'utilizzo della penna con inchiostro nero, garantiva l'indelebilità dell'inchiostro rispetto all'inchiostro nero, cosa oggi non più valida però.
E quanto sopra riferito, inoltre, venne messo "nero su bianco" (manco a farlo apposta) con apposita legge, e precisamente il Regio Decreto Legge 19 dicembre 1936, n. 2380 "Norme per garantire la conservazione della carta e della scrittura di determinati atti e documenti" e le successive leggi che da allora si sono succedute.
Ma quella norma, però, vigeva in un periodo ben lontano dal nostro.
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